PRESENTATO IL LIBRO DI TRISSINO

Data: 18 Luglio 2024

E’ stato presentato ieri, mercoledì 17 luglio, presso la Sala Giunta del Coni, il libro dal titolo “Parigi 1900, i primi allori italiani – Storia di un cavaliere che si scoprì olimpico”. L’opera redatta da Giorgio Bottalo Trissino narra le gesta del suo antenato e primo campione olimpico italiano negli sport equestri a Parigi 1900: Gian Giorgio Trissino. Il libro racconta la storia di un protagonista che da ragazzo diventa uomo e fa rivivere quei momenti emozionanti che videro l’assegnazione dei primi allori olimpici ad un atleta italiano. Un percorso avvincente, pieno di informazioni inedite e di immagini d’epoca. La storia dei Giochi Olimpici scritta con le massime imprese degli azzurri si è aperta, infatti, proprio in quel palcoscenico e l’ha firmata un cavaliere: Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro, classe 1877, tenente del Genova Cavalleria.  Alla presentazione sono intervenuti il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Presidente della FISE, Marco Di Paola, il Presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e medaglia d’oro individuale e a squadre a Tokyo 1964, Mauro Checcoli e l’autore del libro Giorgio Bottalo Trissino.

Una storia lunga 124 anni, fatta di glorie e di delusioni. Personaggi, atleti, cavalieri, che con il loro splendido compagno, il cavallo, hanno spesso conquistato le vette dello sport internazionale. La bandiera del nostro Paese è stata rappresentata con onore e grande sportività per oltre un secolo dagli atleti che sono un esempio universale di agonismo. La scuola italiana dell’equitazione moderna, che nasce con l’intuizione di Federico Caprilli, capitano di cavalleria e ideatore del Sistema Naturale di Equitazione, si è sviluppata ed è salita agli onori della vittoria, grazie a campioni indimenticabili come Raimondo e Piero D’Inzeo, Mauro Checcoli, Alessandro Argenton, Graziano Mancinelli, Vittorio Orlandi. La prima delle cento mattonelle celebrative della “Walk of Fame” che il presidente del CONI Giovanni Malagò, ha inaugurato sul Viale delle Olimpiadi del Foro Italico per ricordare le imprese dei più grandi atleti azzurri porta proprio la firma dell’aristocratico vicentino.

Il libro è stato presentato con l’introduzione di Mauro Checcoli, presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e campione olimpico di concorso completo a Tokyo nel 1964.

Secondo il Presidente, Giovanni Malagò“Leggere questo libro è come diventare ambasciatori di uno sport dalle origini nobili. Nobili come il rapporto con il cavallo, nobili come la prima vittoria italiana alle Olimpiadi di Parigi 1900. Che sia di buon auspicio alle prossime vittorie dei nostri colori alle ormai prossime Olimpiadi di Parigi 2024.” 

Il Presidente della Fise, Marco Di Paola, ringrazia per questa giornata: “Oggi la vostra presenza, rende onore a questa giornata che celebra la vittoria della prima medaglia d’oro nel lontano 1900. La grande fortuna è condividere il nostro sport con il cavallo e continuare a promuovere la diffusione della cultura equestre. Un sentito ringraziamento a campioni come Mauro Checcoli e Vittorio Orlandi.”

La valenza degli sport equestri italiani è stata celebrata  anche attraverso un’altra bella iniziativa voluta dal Presidente Fise, Marco Di Paola. È stata presentata, infatti, la collezione delle repliche di tutte le medaglie olimpiche vinte dai cavalieri italiani che da domani saranno conservate ed esposte presso la sede della Federazione Italiana Sport Equestri a testimonianza della grande storia dello sport equestre nazionale.

La storia di un grande campione olimpico, Mauro Checcoli, che rievoca i grandi momenti degli sport equestri: “Caprilli è stato un grande scienziato che ha studiato il cavallo come mai era stato fatto prima. Quando ha inventato la moderna cultura del cavallo divenne famoso in tutto il mondo e imitato da allora fino ad oggi. La scuola italiana di equitazione divenne la migliore e gli Italiani erano i campioni da battere. Fu proprio un suo allievo, Gian Giorgio Trissino, che partecipò e vince le Olimpiadi di Parigi 1900”.

 

Fonte Fise. 

 

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